Quando ho aperto il blog credevo che l'avrei usato. Invece me ne sono dimenticata in fretta. Perché? Perché mai devo essere sempre così incostante nei miei propositi?
Una risposta possibile è che mi do imperativi categorici, formulati al di là e al di fuori di ciò che io sono davvero, sulla base di modelli preconfezionati; imperativi a cui cerco di obbedire, ma che una parte di me - troppe volte con successo - boicotta.
Il problema è che non ho ancora capito se questa parte, almeno a volte, ci ha le sue ragioni, o se semplicemente è una parte perdigiorno e scansafatiche che ha il solo scopo di rendermi tutto difficile e sfiancante, nella vita. Tutto, persino tener fede al proposito di utilizzare un miserrimo blog.
Va precisato, a onor del vero, che il turbinio di attività che riempiono le mie giornate, i mille pensieri, i progetti, mi sottraggono tempo per riflettere e per scrivere. Detto questo, c'è anche gente che fa ben altro e anche di più, e si fa bastare le 24 ore della giornata, e se 24 ore non bastano, s'industria a far durare una giornata fino a quel che serve. Io - manco a dirlo - invece no.