giovedì 19 marzo 2009

L'incostanza

Quando ho aperto il blog credevo che l'avrei usato. Invece me ne sono dimenticata in fretta. Perché? Perché mai devo essere sempre così incostante nei miei propositi?
Una risposta possibile è che mi do imperativi categorici, formulati al di là e al di fuori di ciò che io  sono davvero, sulla base di modelli preconfezionati; imperativi a cui cerco di obbedire, ma che una parte di me - troppe volte con successo - boicotta.
Il problema è che non ho ancora capito se questa parte, almeno a volte, ci ha le sue ragioni, o se semplicemente è una parte perdigiorno e scansafatiche che ha il solo scopo di rendermi tutto difficile e sfiancante, nella vita. Tutto, persino tener fede al proposito di utilizzare un miserrimo blog.
Va precisato, a onor del vero, che il turbinio di attività che riempiono le mie giornate, i mille pensieri, i progetti, mi sottraggono tempo per riflettere e per scrivere. Detto questo, c'è anche gente che fa ben altro e anche di più, e si fa bastare le 24 ore della giornata, e se 24 ore non bastano, s'industria a far durare una giornata fino a quel che serve. Io - manco a dirlo - invece no.

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