sabato 12 aprile 2008

Sogno e son desta

"Sono orgogliosa di essere fascista...". Boato. Boatino, per la verità, perché per fortuna al comizio della Danielona Coscialunga le folle oceaniche non c'erano. Però, cavolo, boatino.
Dove abbiamo sbagliato? Be', io ho 28 anni, di certo non ho responsabilità sui corsi, ricorsi e decorsi dei nostri virus ideologici più antichi, però, dico, noi italiani post-resistenti, come siamo potuti arrivare fin qui, in queste condizioni? M'invade una tristezza...
Stanotte ho sognato le elezioni. L'Italia non era l'Italia, ma un grande palazzo multi-piano, pieno di scale e di ascensori. In un ascensore incontravo due figuri che avevano sciupato per dispetto due fasci di margherite rosse (o erano tulipani? Non ricordo bene). Li guardavo e piangevo di rabbia, e cercavo qualcuno a cui denunciare lo scempio. Non trovavo nessuno che mi ascoltasse, erano tutti indaffarati, concitati per l'esito del voto. Io mi sentivo sola e spersa.
Non ho bisogno di scomodare psico-aùguri e lettori di sogni per capire che sono preoccupata. Molto preoccupata.

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